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Master BodyMindDialogue®
Novembre/ Settembre 2018
(tratto dalla tesi di fine corso, "Presentazione progetto: Il mio Corpo è un Cantastorie")
Il corpo è mediatore privilegiato di contatto tra il mondo esterno e il nostro mondo interno, e la corretta percezione delle potenzialità e limiti del proprio corpo, produce una risposta creativa ed efficace alle tante piccole e grandi sfide della vita, cui siamo sottoposti ogni giorno.
Il corpo non mente, e racconta la nostra storia; lo possiamo vedere nella postura, nella vivacità dello sguardo, nel modo in cui camminiamo, nelle pieghe amare agli angoli della bocca, o nel sorriso più radioso, lo possiamo sentire nel tono della voce.
Se il corpo è ascoltato, può regalarci informazioni preziose e aprirci alla sua antica saggezza. Quando questo avviene, il corpo è vitale, in armonia dinamica con la sua storia, quale essa sia. In un divenire continuo.
Ampliando la nostra percezione corporea, cambia il nostro modo di sentire il corpo, ci apriamo a scoprire soluzioni creative. Cambia il punto di osservazione del mondo esterno e di come possiamo relazionarci ad esso. Tutti noi attraversiamo momenti di quiete, in cui rallentiamo e siamo meno dinamici, per passare ad altri di attività maggiore, in cui desideriamo muoverci, fare, agire, senza per questo dover caderci dentro, come inciampati, accidentalmente in una buca. Saper fluire tra questi aspetti, senza lasciarci domininare, da uno piuttosto che l’altro, diventando responsabili dei propri moti interiori, ci permette di acquisire il senso di sé, di ‘Io Posso.
Sperimentare la possibilità di creare armonia tra corpo/mente, può diventare come un allenamento.
Per fare questo è necessario creare un ponte tra gli opposti; per fluire da una parte all’altra dobbiamo necessariamente conoscerne la dimensione, energetica, fisica, emozionale.
Per “abitare gli opposti”, il movimento, attraverso la danza e le sue variabili di tempo, spazio, azione, forma e cambi di ritmo, diviene uno strumento esplorativo per eccezione. Le nostre strutture psichiche entrano in risonanza con il movimento fisico, che diventa una via preferenziale e veloce di comunicazione non verbale. Se inizialmente questa esperienza non è registrata a livello cosciente, nel tempo si struttura una nuova informazione, preziosa e utile per gestire ad esempio avvenimenti esterni stressanti. Attravervo la musica è possibile ascoltare alcuni ritmi del nostro corpo (ne abbiamo moltissimi e rimangono sotto il livello della nostra coscienza) legati al ritmo binario, al due: il ritmo del cuore, il ritmo respiratorio e anche quando il ritmo è regolare come il ticchettio dell’orologio, il nostro bisogno del due ci fa sentire una differenza fra due battute uguali; il tic- tic diventa tic- tac, dove distinguiamo una battuta più forte e una più debole, creando la coppia. Le danze tribali e popolari si fondano, sul ritmo del due, e i muscoli si attivano immediatamente, se parte una musica ritmata, come un richiamo antico alle nostre origini primordiali. Il ritmo ci culla dal momento in cui siamo nell’utero della mamma. La danza unisce, crea condivisione e rispecchiamento, rappresenta un momento di leggerezza e gioia.
La musica, trasporta oltre il tempo lineare e porta saggezza antica per raggiungere le verità di guarigione del corpo.
Con il movimento, possiamo scoprire che gli opposti, sono i due elementi di una coppia – fisica, gestuale, ma anche emotiva e psichica.
Se il movimento ci connette con una percezione più ampia della realtà, oltre il tempo lineare, è necessario però avere un buon contatto con la terra, un buon radicamento, per poter fluire nei due aspetti.
I piedi, sono il nostro radicamento, sono progettati per correre, saltare, muoversi secondo tutte le sue possibilità. Sostengono il peso del corpo e simbolicamente sono il contatto con il momento presente. Le caviglie flessibili permettono al piede di esprimere le sue potenzialità, così le ginocchia sono ottimi amortizzatori e come per la musica, così per il corpo, ogni elemento è funzionale alla storia, tutti sono ugualmente importanti. Quando danziamo, siamo presenti alla vita, riusciamo a fluire tra le strutture fisiche e quelle energetiche, le psichiche e spirituali.
Il lavoro del movimento con la musica, accompagnato da esercizi corporei è facilitante sia per attivare, sia per sciogliere, sia per rilassare le tensioni muscolari, per liberare il respiro, e a prendere consapevolezza di quanto, a volte, tratteniamo aria, senza accorgergene (sia per atteggiamento, sia per paura o fretta) rimanendo quasi in apnea, creando così una contrazione al diaframma che altera la funzione respiratoria. Questo schema si diffonde nel corpo, influenza la postura e gli stati d’animo. La nostra forza vitale è strettamente legata al respiro, e diminuisce quando ne interrompiamo il flusso naturale. Il flusso di energia vitale può essere percepito come una vibrazione nel corpo ed è come un battito di ali di farfalla, non fa rumore, si può percepire nel silenzio e nella quiete della mente, chiede attenzione dentro noi stessi.
Il BodyMindDialogue si propone attraverso i diversi linguaggi corporei, sonori, visivi, verbali e grafici di attivare maggiormente la nostra presenza e fornirci gli strumenti per aumentare:
- La fiducia nella propria possibilità di muoversi creativamente
- L’espressione di sé, l’ascolto corporeo, la percezione di uno spazio temporale più consono ai propri ritmi, aumentare la presenza nel qui e ora. La possibilità di uscire dal tempo lineare, aprendosi a un tempo circolare; esiste un tempo misurabile un ore minuti secondi, e un tempo affettivo, più ampio, legato all’essere.
- Equilibrare e armonizzare la parte destra e sinistra del corpo, migliorando l’ascolto e la vista.
- Coordinamento motorio
- Allenare il sistema motorio a creare nuovi modelli o schemi di movimento.
- Possibilità di acquisire nuove informazioni dapoter utilizzare anche in autonimia.
- Divertirsi