EROS E L'ARTE DI ESPRIMERE SE STESSI

Conoscere e sentire nel corpo l'energia che ci spinge a liberare il nostro potenziale nelle relazioni, nella creatività e nella piena realizzazione della nostra vita.
⚜️ Un percorso che unisce il Sapere all'Essere, coniugando il Logos, il pensiero e la parola,
all' Eros, quella spinta passionale che ci slancia verso l'esperienza della conoscenza nelle sue varie manifestazioni.
⚜️ I temi fondanti sono ispirati dagli Archetipi, le strutture originarie portanti dei nostri modelli di pensiero, comportamento, passioni.
⚜️ Ogni Archetipo è correlato a una divinità e pianeta che ne esprime l'energia e la funzione, ad esempio Afrodite è correlata a Venere che esprime la funzione affettiva, la sensualità, il desiderio, i talenti, i valori, l'autostima.
⚜️ Tramite determinati esercizi di Bioenergetica, Body-Mind e Meditazioni in movimento, si va a contattare in maniera squisitamente soggettiva quella peculiare energia archetipale, sentendola in primis sul corpo in modo libero e consapevole, amplificandone la coscienza.
⚜️ Questa modalità va a creare un'esperienza di forte presenza e connessione corporea, emozionale, mentale che attiva un circolo virtuoso di coscienza, benessere, piacere e capacità espressive delle proprie peculiari qualità dell' Essere in relazione al mondo.
Conducono la serata

⚜️ Simona Rossi Counselor Relazionale Voice Dialogue e Body-Mind-Dialogue®

⚜️ Daniela Monti Massoterapista, Counselor Tema Natale e ricercatrice di "Quarta Via" 
Mostra meno
BodyMinde Dialogue

BodyMinde Dialogue

WinnerTeam

Master BodyMindDialogue® 

Novembre/ Settembre 2018

(tratto dalla tesi di fine corso, "Presentazione progetto: Il mio Corpo è un Cantastorie")

Il corpo è mediatore privilegiato di contatto tra il mondo esterno e il nostro mondo interno, e la corretta percezione delle potenzialità e limiti del proprio corpo, produce una risposta creativa ed efficace alle tante piccole e grandi sfide della vita, cui siamo sottoposti ogni giorno.

Il corpo non mente, e racconta la nostra storia; lo possiamo vedere nella postura, nella vivacità dello sguardo, nel modo in cui camminiamo, nelle pieghe amare agli angoli della bocca, o nel sorriso più radioso, lo possiamo sentire nel tono della voce.

Se il corpo è ascoltato, può regalarci informazioni preziose e aprirci alla sua antica saggezza. Quando questo avviene, il corpo è vitale, in armonia dinamica con la sua storia, quale essa sia. In un divenire continuo.

Ampliando la nostra percezione corporea, cambia il nostro modo di sentire il corpo, ci apriamo a scoprire soluzioni creative. Cambia il punto di osservazione del mondo esterno e di come possiamo relazionarci ad esso. Tutti noi attraversiamo momenti di quiete, in cui rallentiamo e siamo meno dinamici, per passare ad altri di attività maggiore, in cui desideriamo muoverci, fare, agire, senza per questo dover caderci dentro, come inciampati, accidentalmente in una buca. Saper fluire tra questi aspetti, senza lasciarci domininare, da uno piuttosto che l’altro, diventando responsabili dei propri moti interiori, ci permette di acquisire il senso di sé, di ‘Io Posso.

Sperimentare la possibilità di creare armonia tra corpo/mente, può diventare come un allenamento.

Per fare questo è necessario creare un ponte tra gli opposti; per fluire da una parte all’altra dobbiamo necessariamente conoscerne la dimensione, energetica, fisica, emozionale.

Per “abitare gli opposti”, il movimento, attraverso la danza e le sue variabili di tempo, spazio, azione, forma e cambi di ritmo, diviene uno strumento esplorativo per eccezione. Le nostre strutture psichiche entrano in risonanza con il movimento fisico, che diventa una via preferenziale e veloce di comunicazione non verbale. Se inizialmente questa esperienza non è registrata a livello cosciente, nel tempo si struttura una nuova informazione, preziosa e utile per gestire ad esempio avvenimenti esterni stressanti. Attravervo la musica è possibile ascoltare alcuni ritmi del nostro corpo (ne abbiamo moltissimi e rimangono sotto il livello della nostra coscienza) legati al ritmo binario, al due: il ritmo del cuore, il ritmo respiratorio e anche quando il ritmo è regolare come il ticchettio dell’orologio, il nostro bisogno del due ci fa sentire una differenza fra due battute uguali; il tic- tic diventa tic- tac, dove distinguiamo una battuta più forte e una più debole, creando la coppia. Le danze tribali e popolari si fondano, sul ritmo del due, e i muscoli si attivano immediatamente, se parte una musica ritmata, come un richiamo antico alle nostre origini primordiali. Il ritmo ci culla dal momento in cui siamo nell’utero della mamma. La danza unisce, crea condivisione e rispecchiamento, rappresenta un momento di leggerezza e gioia.

La musica, trasporta oltre il tempo lineare e porta saggezza antica per raggiungere le verità di guarigione del corpo.

Con il movimento, possiamo scoprire che gli opposti, sono i due elementi di una coppia – fisica, gestuale, ma anche emotiva e psichica.

Se il movimento ci connette con una percezione più ampia della realtà, oltre il tempo lineare, è necessario però avere un buon contatto con la terra, un buon radicamento, per poter fluire nei due aspetti.

I piedi, sono il nostro radicamento, sono progettati per correre, saltare, muoversi secondo tutte le sue possibilità. Sostengono il peso del corpo e simbolicamente sono il contatto con il momento presente. Le caviglie flessibili permettono al piede di esprimere le sue potenzialità, così le ginocchia sono ottimi amortizzatori e come per la musica, così per il corpo, ogni elemento è funzionale alla storia, tutti sono ugualmente importanti. Quando danziamo, siamo presenti alla vita, riusciamo a fluire tra le strutture fisiche e quelle energetiche, le psichiche e spirituali.

Il lavoro del movimento con la musica, accompagnato da esercizi corporei è facilitante sia per attivare, sia per sciogliere, sia per rilassare le tensioni muscolari, per liberare il respiro, e a prendere consapevolezza di quanto, a volte, tratteniamo aria, senza accorgergene (sia per atteggiamento, sia per paura o fretta) rimanendo quasi in apnea, creando così una contrazione al diaframma che altera la funzione respiratoria. Questo schema si diffonde nel corpo, influenza la postura e gli stati d’animo. La nostra forza vitale è strettamente legata al respiro, e diminuisce quando ne interrompiamo il flusso naturale. Il flusso di energia vitale può essere percepito come una vibrazione nel corpo ed è come un battito di ali di farfalla, non fa rumore, si può percepire nel silenzio e nella quiete della mente, chiede attenzione dentro noi stessi.

Il BodyMindDialogue si propone attraverso i diversi linguaggi corporei, sonori, visivi, verbali e grafici di attivare maggiormente la nostra presenza e fornirci gli strumenti per aumentare:

- La fiducia nella propria possibilità di muoversi creativamente

- L’espressione di sé, l’ascolto corporeo, la percezione di uno spazio temporale più consono ai propri ritmi, aumentare la presenza nel qui e ora. La possibilità di uscire dal tempo lineare, aprendosi a un tempo circolare; esiste un tempo misurabile un ore minuti secondi, e un tempo affettivo, più ampio, legato all’essere.

- Equilibrare e armonizzare la parte destra e sinistra del corpo, migliorando l’ascolto e la vista.

- Coordinamento motorio

- Allenare il sistema motorio a creare nuovi modelli o schemi di movimento.

- Possibilità di acquisire nuove informazioni dapoter utilizzare anche in autonimia.

- Divertirsi

Counselin Relazionale a indirizzo Voice Dialogue

IL MODELLO CHE UTILIZZO

(GF12 INNERTEAM SCUOLA DI COUNSELING & COACHING TESI DI DIPLOMA)

Nel tirocinio ho utilizzato come riferimento teorico/pratico il modello proposto dalla scuola InnerTeam, che ricalca e amplia il modello dei dott.ri Hal e Sidra Stone, psicoterapeuti, che verso la fine degli anni Settanta, svilupparono il Voice Dialogue o Dialogo delle Voci. La scuola aggiunge al percorso di counselling anche il coaching, più orientato al raggiungimento di obiettivi, facendo domande al coache (nel counselling, si parla di cliente, nel coaching di coachee) che ne facilitino il processo e la soluzione. Sia il counseling che il coaching non sono terapie. Sono due metodologie di supporto e sviluppo della persona. Gli ambiti di competenza hanno analogie e differenze, ma entrambe orientate al fare chiarezza in situazioni complesse, al miglioramento e potenziamento delle risorse personali.

‘Sia il counselling sia il Couching si basa sul presupposto di sostenere l’emersione e il radicamento dell’Io Cosciente del cliente. Questo è l’obiettivo centrale e le tante tecniche messe a disposizione non perdono di vista quest’obiettivo - che non è altro che un modo di dire che tutte le tecniche sono ispirate ai Principi della Dinamica dei sé’ dell’Io Cosciente.

Il couselor-coach “mappa” I sè coinvolti nel problema e, mantenendo il suo scopo dell’emersione dell’Io Cosciente, cerca di dare rilievo alle diverse voci, senza dire niente di specifico al cliente, attraverso le varie tecniche apprese. Molto importante è la capacità di porre domande sia per il counselor sia per il coaching, senza dare risposte e, questo richiede la fiducia che nella persona ‘vi siano già le risposte’, elemento fondamentale che porta a definire queste ‘professioni’ (così come la psicologia) come ‘arti maieutiche’ 1 e definisce rispetto alle professioni più terapeutiche, una relazione più interattiva e ‘paritaria’.

 

La consapevolezza nella psicologia dei Sé:

“Nel modello del Voice Dialogue, la consapevolezza viene vista come un processo: non si tratta di uno stato dell’essere, ma di un elemento dinamico, nonostante la sua mutevolezza, il suo fluire a volte facile a volte tumultuoso …”.

I livelli di evoluzione del processo di consapevolezza sono tre e si integrano a vicenda, la presenza e l’esperienza di tutti e tre permette di creare consapevolezza reale e trasformativa:

1) La Visione Lucida…

2) L’Esperienza delle diverse parti (sé interiori)…

3) Il terzo livello del processo di consapevolezza è costituito dall’ego o io (funzione esecutiva della psiche) colui che fa scelte.

Idealmente l’ego dovrebbe ricevere le sue informazioni dagli altri due livelli, cioè la visione lucida e dall’esperienza degli schemi d’energia; in realtà, solo poche sono veramente in grado di fare scelte reali, perché l’ego finisce per essere composto solo da combinazioni di alcuni Aspetti interiori che in qualche modo dominano il sistema psichico, finendo per limitare la nostra visione del mondo e quindi le nostre scelte.

Quando l’io inizia il percorso di trasformazione secondo questo processo di consapevolezza, ecco che diviene sempre più “consapevole” (o cosciente): diventa veramente il “direttore d’orchestra”della nostra famiglia interiore, utilizzando con sempre maggiore creatività le nostre risorse, uscendo dagli schemi reattivi (tipici di una risposta proveniente da una sola parte di noi).

Tutte le tecniche e esercizi mirano a sviluppare l’esperienza di questi tre livelli, utilizzando strumenti diversi in modo da ‘toccare’ in vario modo la personalità.

“Ogni qualvolta ci rendiamo conto di una parte di noi, dominante o penalizzata, entriamo nello spazio dell’io Consapevole e lo rafforziamo”.

Il modello della consapevolezza viene rappresentato con il Lemnisco dell’infinito che lo rappresenta al meglio. L’energia fluisce tra i due poli, che possiamo chiamare vulnerabilità e potere, yin e yang, sistema primario (o dominante) e sistema rinnegato (o soffocato...). E’ l’io cosciente che impara a creare una relazione diretta con i diversi aspetti, a mano a mano che li sperimenta. L’io cosciente ha la possibilità di accedere ai livelli della visione lucida e all’esperienza dei sé interiori, e grazie a questo movimento interno che può radicarsi e ampliarsi, avendo accesso alle altre polarità che compongono la nostra personalità.

La nostra molteplicità di aspetti interiori si forma fin dall’infanzia e spesso viviamo polarizzati senza averne consapevolezza, privilegiandone alcuni e rinnegandone altri. Questo avviene sempre per aiutarci a ‘sopravvivere’ nei confronti dell’ambiente esterno, almeno inizialmente, quando ancora piccoli ne abbiamo estremo bisogno.

 

Aspetti dominanti 

Tutti noi alla nascita facciamo esperienza della vulnerabilità, nasciamo piccoli e indifesi e abbiamo bisogno per sopravvivere, di accadimento, nutrimento e protezione. Quindi ognuno di noi dovrà ‘attrezzarsi’ affinché gli altri si prendano cura di noi. I bisogni sono così riassumibili:

Attenzione – accorgiti di me

Approvazione- dimostrami che ti piaccio e accetta il mio modo di fare e di essere

Affetto- amami

Questi bisogno rimangono a fare da sfondo ai nostri comportamenti e scelte per tutta la vita, e spesso non ne siamo consapevoli. Così per proteggere la vulnerabilità e non sentirci feribili, in pericolo, attiviamo degli aspetti difensivi, protettivi. Questo sistema si può definire sistema operativo e per la maggior parte di noi il sistema operativo è noi.

 

Parti nascoste Allo stesso modo, per ogni aspetto primario nel quale ci identifichiamo c’è una parte opposta più o meno nascosta, sepolta, rinnegata. Quanto siamo più identificati in un sistema primario, tanto più profondamente dobbiamo tenere nascosta l’energia opposta”.

Tra questi aspetti ve ne sono di poco sviluppati non completamente rinnegati (a volte perché ancora non vissuti; ad esempio il sé padre in un giovane). Oppure Sé dominanti solo in certi ambienti e poi ci sono i Sé emergenti: inizia il processo di separazione di un aspetto primario, e si avvia il conseguente processo di io cosciente in relazione a quel sé, visto non più come una minaccia ma una risorsa. I Sé ripudiati: accade quando la separazione da un Sé dominante avviene senza una reale consapevolezza, o in modo catartico, tanto che la persona si trova catapultata nel Sé rinnegato e ripudia completamente il Sé dominante. Si crea così nuovamente uno sbilanciamento dall’altra parte.

La natura dell’essere umano è molteplice ma è possibile sviluppare un ‘Io Cosciente’ in grado di dialogare con i molteplici aspetti che ci caratterizzano.

Classi di Esercizi di Bioenergetica

“Noi essere umani siamo come gli alberi: radicati al suolo con una estremità, protesi verso il cielo con l’altra, e tanto più possiamo protenderci quanto più forti sono le nostre radici terrene.”

(Alexander Lowen)

La classe di esercizi di Bioenergetica è un luogo e un tempo dedicato alla cura di sé attraverso l'ascolto delle sensazioni che provengono dal corpo e la sua messa in movimento. I criteri sono funzionali: privilegiano la respirazione, l'equilibrio posturale, l'emozionalità percepita ed espressa. Si tende alla percezione di un corpo intero e vibrante.

Counseling a Mediazione Corporea

Counselling professionale a mediazione corporea

“Il Counsellor a mediazione corproea ad indirizzo bioeneretico diventa professionale dopo aver approfondito le sue conoscenze sull'Analisi Bioenergetica e sul Counselling e dopo aver acquisito un ulteriore strumento di lavoro che è il Focusing. Il Counsellor non è abilitato all’esercizio della psicoterapia”.

Curriculum

Mi chiamo Simona Rossi e da circa quindici anni ho iniziato ad interessarmi alle discipline rivolte al benessere della persona. La mia esperienza personale passa attraverso il disagio fisico, la malattia, la somatizzazione che ha origine nella psiche e tenta così di affiorare alla nostra consapevolezza: il corpo ci parla sussurrandoci e se non trova ascolto aumenta gradualmente il tono del messaggio che vuole recapitarci.

Così è iniziato il mio cammino, partendo da me e dalla necessità di tradurre il grido di aiuto che il mio corpo lanciava.

Il mio primo incontro su questo cammino è stata la riflessologia plantare: ON ZON SU, antica tecnica taoista che fonda le sue basi nella Medicina Tradizionale Cinese, osservando l'uomo e i suoi accadimenti come parte di un tutto e mai separato dall'ambiente in cui si trova a vivere.

Partita dalle radici, i miei piedi, ho trovavo in questi piccoli universi l'universo intero.

In seguito ho frequentato la Scuola di Naturopatia SIMAISS (Scuola Internazionale di medicina Avanzata e Integrata e di Scienza della Salute) ad indirizzo PNEI (PsicoNeuroEndocrinoImmunologia) direttore: prof. Francesco Bottaccioli, proseguendo la mia formazione in coerenza con la ricerca di una visione integrata della salute della persona. Contemporaneamnte ho seguito la formazione in PNEIMED (corso di Meditazione ad indirizzo PNEI) metodo ideato da Francesco Bottaccioli e  Antonia Carosella - Il metodo PNEIMED, meditazione che combina l’insegnamento della filosofia e della pratica della meditazione buddhista Mahayana con la conoscenza del funzionamento dell’organismo umano secondo una prospettiva integrata e sistemica propria della PNEI, la scienza che studia le connessioni bidirezionali tra la psiche e i sistemi biologici (endocrino, nervoso e immunitario) e gli effetti dello stress cronico e degli stili di vita scorretti sul sistema psiche-cervello-corpo.

Corpo e mente sono inscindibili, benessere o malessere dipendono dal rapporto di equilibrio raggiunto: ogni blocco nel corpo corrisponde ad un blocco nello spirito, ogni emozione negata si cristallizza nei muscoli irrigidendoli. Iscrivermi alla Scuola di counseling a Mediazione Corporea della SIAB (Società Italiana di Analisi Bioenergetica) e diventare conduttrice di classi di esercizi di Bioenergetica è stato il passo successivo, compiuto seguendo il flusso di un percorso iniziato tempo molto prima.

Successivamente ho scelto di approfondire i miei studi, diventanto counsellor ad indirizzo Voice Dialogue (tecnica creata negli Stati Uniti  dagli psicoterapeuti Hal e Sidra Stone), iscrivendomi alla Scuola triennale Innerteam, fondata in Italia da Franca Errani, e terminare con Winnerteam, scuola che ne prosegue L'eredità. 
Ho poi conseguito il MASTER IN BODY MIND DIALOGUE® Trainer, un metodo per creare dialogo e alleanza con il proprio corpo, grrazie al  movimento sia guidato sia libero con l’utilizzo di ogni tipo di musica, tecniche di respirazione, utilizzo della voce, visualizzazioni guidate, esercizi di ideochinesi, introduzione e applicazione del modello artrometrico di J. Wilson.

Il percorso di formazione non termina mai, è uno stile di vita, una fonte alla quale attingere per dissetarsi e ad oggi ho frequentato il corso di Focusing Base, condotto da patrizia Bonaga, alla Scuola Industria Dell'Esperienza, altro strumento prezioso di ascolto personale, dei propri bisogni, imparando ad empatizzare con sè stessi.